Il termine “MILSIM” deriva dall’abbreviazione delle parole inglesi “Military Simulation”, in italiano “Simulazione Militare”. Iniziamo con il dire che MILSIM non è semplicemente una tipologia di gioco o un regolamento particolare da seguire ma una forma-mentis: richiede immedesimazione, voglia di giocare, sacrificio, disciplina, umiltà e preparazione.
Le MILSIM nascono negli USA e descrivono giocate che vedono il coinvolgimento di più entità: squadre, enti militari e civili che organizzano insieme manifestazioni con uno scenario simulativo, semi-realistico e in continuo mutamento. Qui nel Belpaese, una MILSIM come quella degli amici americani sarebbe impossibile da realizzare: leggi nebulose, limitazioni, difficoltà organizzative e logistiche e una certa diffidenza da parte dei privati e degli enti governativi renderebbero una MILSIM “USA STYLE” irrealizzabile. Possiamo però realizzare qualcosa di analogo, rispettando le leggi e gli ordinamenti normativi e che ci fornisca un’ottima base di partenza.
Una MILSIM è una simulazione militare che vede coinvolte due o più fazioni in lotta tra loro per il raggiungimento di una serie di obiettivi che possono essere sia convergenti che diversi ma tutti inerenti uno storyboard preciso che evolve con l’evolversi della manifestazione, dove le decisioni e le azioni dei partecipanti modificano la realtà della finzione come le scelte di comandanti, dei soldati e dei civili modificano i fatti nella realtà bellica moderna. Una MILSIM richiede ai propri partecipanti l’immedesimazione in un ruolo: bisogna letteralmente calarsi nella mentalità e nel comportamento, nella parte che ci viene assegnata dallo storyboard, dallo scenario e dalla nostra fazione. Ogni giocatore è un attore che interpreta il proprio ruolo: ci sono civili, soldati, ufficiali, sottoufficiali, agenti segreti, infiltrati, traditori, tutto ciò che la mente di chi organizza la manifestazione è in grado di pensare, amalgamare e inserire nel contesto dell’evento. Solo chi riuscirà a essere coerente con il proprio ruolo riuscirà a divertirsi e apprezzare le emozioni che l’evento potrà regalarci.
Partecipare ad una MILSIM ci metterà, come italiani, di fronte ad un annoso problema: non ci sono né vincitori né vinti. Le manifestazioni di questo tipo, in Italia come all’Estero, non prevedono una classifica, sebbene a fine evento ognuno in cuor suo saprà se la propria fazione ha primeggiato o indietreggiato sul campo, lo scopo di una MILSIM è come già detto l’immedesimazione, avrà vinto chi avrà interpretato meglio il proprio ruolo, dando spessore alla propria recitazione e giocato dando il massimo. Alto problema: nelle MILSIM non siamo tutti uguali! Ogni evento racchiude una forte componente rievocativa e recitativa e la presenza di un Capo Fazione, di un organigramma e una catena di comando risulta indispensabile: tipicamente ogni fazione ha un Capo, scelto tra giocatori di comprovata esperienza che sceglierà alcuni “ufficiali” di cui si fida e a cui assegnerà ruoli chiave che a loro volta sceglieranno dei “capi-plotone” che gestiranno le operazioni sul campo di diversi giocatori provenienti da associazioni diverse.
Non necessariamente giocherete una MILSIM sempre accanto ai vostri amici, infatti, chi si iscrive ad una manifestazione MILSIM potrà anche ritrovarsi in un plotone composto da membri provenienti da diverse associazioni per ricoprire incarichi particolari. Lo scopo del gioco è il divertimento comune: è importante che i vertici delle fazioni e tutti i giocatori perseguano non solo i propri obiettivi o quelli dell’associazione di appartenenza ma che contribuiscano in maniera fattiva alla buona riuscita dell’evento.
Chi organizza la manifestazione, denominata in gergo “DE” o “Direzione Evento” deve essere attivo e presente sul campo per tutta la durata della MILSIM: dovrà accogliere i giocatori, fornire eventuali indicazioni, organizzare briefing iniziali e fornire il “timing” a tutti i partecipanti. Giocare una MILSIM vuol dire conoscere precisamente le regole della manifestazione che differiscono dalle altre proprio perché
concepite, pensate ed organizzate da diverse DE che non seguono nessun “Regolamento” predefinito come in altri eventi o gare. La DE funge anche come organo di controllo che vigila sul corretto svolgimento del gioco, sulla corretta interpretazione dei ruoli da parte dei giocatori e come “ulteriore fazione” che potrebbe, sia in modo previsto e organizzato che in maniera del tutto improvvisata, “ravvivare” il gioco se questo dovesse prendere una direzione “noiosa” per i partecipanti.